Aumenta le tue possibilità di tutelare i tuoi diritti nel processo penale
Chi è vittima di un reato si trova spesso a dover decidere se e come presentare una denuncia/querela, cosa fare per vedere tutelati i propri diritti lesi, capire se, al fine del risarcimento, è più conveniente agire solo in sede civile o partecipare al procedimento penale, come “provare” il danno subito e la sofferenza patita.
Spesso l’Accusa Pubblica portatrice degli interessi della collettività non può o non è in grado di far emergere in maniera compiuta il totale vissuto traumatico di chi è rimasto vittima di un reato o eventualmente i risvolti e le conseguenze anche economiche, ma non solo, patite dalla vittima.
Primo e centrale obbiettivo del difensore della persona offesa è quello di assicurare la piena collaborazione alla Pubblica Accusa ed al Giudice del dibattimento, potenziandone l’operato, affinché il colpevole del reato sia condannato alla pena di giustizia nonché al massimo pagamento in favore della vittima del dovuto risarcimento.
La parte privata affianca il Pubblico Ministero affinché gli interessi tipici e personali dell’accusa privata trovino piena tutela nel procedimento penale.
Il difensore, a stretto contatto con il cliente (chi può conoscere meglio lo svolgimento dei fatti?), può e deve rappresentare ogni aspetto della vicenda che interessa più da vicino la persona offesa parte privata nel procedimento penale, anche mediante la redazione dell’atto di denuncia/querela relativo al reato compiuto in suo danno.
L’intervento di un avvocato permetterà a colui che è stato vittima di una condotta antigiuridica (anche già oggetto di indagini preliminari) di seguire l’evoluzione delle indagini, di essere informato dell’eventuale richiesta di prosecuzione delle stesse oltre i termini di legge, di opporsi all’eventuale richiesta di archiviazione, di avanzare richieste e memorie, di prendere parte ad atti di indagine non ripetibili e di ricevere la notifica di ogni atto a lui diretto presso lo Studio del proprio difensore.
Ma è nel dibattimento che l’apporto di un preparato difensore diviene decisivo per gli interessi della persona offesa dal reato.
Innanzitutto, affinchè il danneggiato “entri” nel processo penale a pieno titolo con tutte le facoltà connesse è necessario che lo stesso – tramite l’avvocato nominato – rediga e depositi l’atto di costituzione di parte civile cioè l’atto con il quale formalmente la persona offesa diventa "parte" nel procedimento penale.
In tal modo potrà citare testimoni, controesaminare quelli dell’imputato, presentare memorie e richieste al Giudice (come, ad esempio, quella di sequestrare dei beni dell’imputato a garanzia del futuro risarcimento) oltre che presentare le eventuali investigazioni difensive svolte, diventando una sorta di accusa privata che affianca quella pubblica (il Pubblico Ministero) ed influisce concretamente sulle sorti dell’imputato.
Senza la costituzione di parte civile il danneggiato da reato si dovrà limitare a rispondere alle domande che gli verranno rivolte quale testimone; per il resto, sarà un mero spettatore del processo.
A ciò si aggiunga che – in caso di condanna dell’imputato – lo stesso dovrà farsi carico delle spese legali anticipate dalla costituita parte civile.
L’Avv. Veneziano ha una solida tradizione di assistenza alle persone offese sia in fase di indagini preliminari che nella fase di merito nella quale è consentita la costituzione di parte civile.
L’attività difensiva garantita non è solo quella della materiale redazione e presentazione dell’atto di costituzione, ma è volta alla ricerca di ogni elemento atto ad irrobustire la prova di colpevolezza nel Giudizio nonché a dare l’esatta quantificazione del danno (sia morale che materiale) patito dalla vittima.
Ogni scelta è effettuata alla luce di una attenta analisi del quadro indiziario e probatorio già acquisito dal Pubblico Ministero con il quale, nei limiti dei rispettivi ruoli, si cercherà di organizzare una attività congiunta.
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